Google ha inaugurato l’era di Knowledge Graph, l’ultima novità introdotta da Big G per offrire agli utenti dei risultati di ricerca ancora più rilevanti. Già alcuni giorni fa avevo scritto dei test effettuati da Google sulle SERP ed ora tali esperimenti hanno abbandonato il laboratorio e sono stati messi in produzione.
Knowledge Graph non rappresenta solo un nuovo modo di visualizzazione delle informazioni, ma un aiuto concreto agli utenti che utilizzano Google per cercare ogni giorno le informazioni di cui hanno bisogno. Con Knowledge Graph, Google cerca di capire le intenzioni della persona che sta effettuando la ricerca, evitando il più possibile le ambiguità derivanti dai molteplici significati che alcune parole presentano. In pratica Google non cerca più la parola che hai inserito, ma si sforza di comprendere cosa stai cercando.
Effettuando ad esempio una ricerca con il termine “andromeda”, ora Google visualizza un box sulla destra che permette all’utente di circoscrivere meglio il contesto all’interno del quale effettuare la ricerca: la galassia di Andromeda, la serie televisiva o la band svedese.
L’obiettivo di Google Knowledge Graph è quello di fornire l’informazione cercata dall’utente nel minor numero possibile di click, evitandogli di cliccare su una serie di risultati che magari non hanno nulla a che vedere con l’oggetto della sua ricerca.
Il nuovo sistema di Google permette anche di rispondere ad alcune domande senza nemmeno dover cliccare su uno dei risultati proposti. Cercando ad esempio i nomi di molti personaggi famosi, Google propone direttamente sulla pagina dei risultati una foto e le principali note biografiche di quel personaggio.
Google Knowledge Graph cerca inoltre di presentare le informazioni ed i suggerimenti sulla base del comportamento della maggior parte degli utenti del motore di ricerca. Bisognerà vedere se questo potrebbe portare ad omologare un po’ troppo le ricerche effettuate dagli utenti.
Ecco un video che illustra i principi generali del funzionamento di Knowledge Graph:
Si tratta sicuramente di una delle più importanti innovazioni di Google degli ultimi anni e non può che far piacere constatare che Google è finalmente tornata ad innovare sul serio anche in quello che forse sa fare meglio, ossia il search.
Google ha lavorato sicuramente per diversi anni allo sviluppo di Knowledge Graph e di certo l’acquisizione di Freebasenel 2010 ha contribuito alla realizzazione di questo progetto. Attualmente pare che all’interno del database di Knowledge Graph siano presenti circa 500 milioni di entità (persone, luoghi e cose) e circa 3,5 miliardi di connessioni definite tra tali entità. Identificando le entità presenti in una query e analizzando le relazioni tra di esse, Google è in grado quindi di fornire risposte maggiormente rilevanti, probabilmente meglio di quanto non sia mai riuscito a fare.
Anche Bing sta lavorando ad un progetto simile e la scorsa settimana ha introdotto alcune novità sulle SERP che anticipano il cosiddetto “Snapshot“, ossia un box che stando a quanto si legge in rete dovrebbe aiutare gli utenti a definire meglio il contesto della query, dopo aver identificato le entità presenti nella query stessa. Tutto questo assomiglia incredibilmente a Knowledge Graph, solo che Google ha battuto Bing sul tempo ;)
Al momento la funzione Knowledge Graph è disponibile solo nella versione USA in lingua inglese e non per tutti gli utenti. Non si sa ancora quando anche per le ricerche su Google.it potremo sfruttare questa interessante novità di Google.