Avere un pagina perfettamente ottimizzata per i motori di ricerca è un obiettivo molto comune tra le persone che gestiscono un sito web. Spesso ormai anche un blogger alle prime armi vuole un blog ottimizzato per i motori di ricerca, pensando di risolvere il tutto con una sistemata al template.
E’ ancora forte e radicata la convinzione che tutto possa dipendere da un tag in più o in meno all’interno del codice o dalla sua posizione relativa rispetto agli altri contenuti della pagina. In pratica si pensa all’ottimizzazione per i motori di ricerca come ad obiettivo raggiungibile utilizzando certi “trucchi” e non come ad un insieme di fattori che fanno parte di un evoluzione da seguire.
Un ottimo post di Aaron Wall invita a riflettere sull’argomento.
Puntare esclusivamente alla “pagina ottimizzata” può far raggiungere obiettivi di breve periodo ma essere perdente nel lungo termine, considerando anche i mutamenti che coinvolgono gli algoritmi di ricerca. Basta infatti pensare che una pagina perfettamente ottimizzata secondo le logiche di due o tre anni fa, oggi andrebbe completamente reimpostata per adeguarla ai nuovi criteri.
L’ottimizzazione di lungo termine, inutile quasi ripeterlo, punta molto sulla qualità dei contenuti. Creare dei contenuti cosଠbuoni da far considerare inadeguato un motore di ricerca che non li avesse al’interno del proprio indice.
Lavorare in questa direzione richiede un’elevata capacità di comprendere le persone più che gli algoritmi. Un aspetto da considerare è che i comportamenti umani cambiano meno rapidamente rispetto agli algoritmi di ricerca e questo è sicuramente un vantaggio.
Ovviamente questo non vuol dire fregarsene completamente dell’ottimizzazione del codice o di altri sistemi usati per scalare le posizioni sulle SERP dei motori, l’importante è non fissarsi solo su questi aspetti e soprattutto non considerare l’attività di ottimizzazione come una tantum, ma come un processo evolutivo continuo.