Stuart Delta inizia a presentare alcuni limiti del link trading (scambio di link): quali l’ignoranza sul link model, la paranoia del PageRank basso o l’errata percezione che uno scambio di link abbia prodotto dei risultati. Negli ultimi mesi Google è diventato più “severo” nei confronti dei siti che vendono link o che hanno un pattern di linkaggio esterno “sospetto”.
Per il motore i link sono un parametro di valutazione della risorsa linkata, un veicolo di informazioni e una connessione tra i diversi documenti (nodi) nel grafo del Web.
Il documento linkante trasferisce a quello linkato: il topic, l’anchor text e l’autorevolezza. Il link ideale dovrebbe quindi provenire da una pagina che sia indicizzata, attinente e popolare (che a sua volta riceve link pertinenti), da un dominio rilevante, deve essere in formato testuale e distante dall’advertising. il link deve essere inoltre motivato, legittimato (cliccato dall’utente) e presente nel tempo. Il link trading è quindi inefficace lato SEO e lato Marketing.
Link Building
I presupposti di ogni strategia di link building sono:
- Approccio olistico alla link popularity, diversificando il più possibile le strategie di link building;
- Contenuti, contenuti ed ancora contenuti;
- Conoscenza del proprio mercato di riferimento; indispensabile per identificare i canali migliori sui quali promuovere il proprio sito.
Le tecniche attualmente più efficaci sono:
- Link baiting: produrre contenuti per attirare l’attenzione di webmaster e blogger al fine di ottenere link;
- Site networking: creare siti satellite secondari da utilizzare per linkare il sito principale (ma non solo quello). I siti secondari devono comunque essere autorevoli e presentare contenuti unici, non devono essere siti palesemente utilizzati a fini SEO.
- Web directories: scegliere le migliori;
- Altri