Molti dei CMS in circolazione usano delle regole di riscrittura degli URL per rimuovere i vari parametri e rendere l’indirizzo il più simile possibile a quello di un file realmente esistente sul server. WordPress, ad esempio, di default produce un URL del tipo www.motoricerca.net/?p=123
e grazie alle regole di riscrittura permette di ottenere URL del tipo
www.motoricerca.net/titolo-post
.
Questa operazione spesso veniva eseguita per cercare di ottenere anche dei migliori posizionamenti sui motori di ricerca che, in alcuni casi, avevano alcuni problemi ad effettuare il crawling di URL parametrici.
Sul blog ufficiale di Google, ieri è stato pubblicato un post che analizza tale questione ed espone egregiamente il problema legato alla struttura degli URL di un sito web.
Sintetizzando quanto riportato nel post scritto da Juliane Stiller e Kaspar Szymanski del Search Quality Team di Google, è possibile affermare che possiamo benissimo evitare di riscrivere completamente gli URL dinamici di un sito per farli sembrare statici. Anzi, in molti casi è addirittura preferibile lasciare le cose cosଠcome stanno.
L’unico vantaggio di avere un URL che sembra statico è che questo generalmente presenta un tasso di clickthrough lievemente superiore sulle SERP di Google. Se ad esempio effettuiamo una ricerca del tipo [jessica alba wallpaper] saremo, con buona probabilità , più orientati a cliccare su un URL del tipo www.example.com/jessica-alba-wallpaper
piuttosto che su www.example.com/section/document.foo?language=en&&pid=468413215&sid=98971298178906
.
Come dovremmo comportarci quindi? Una regola di buon senso, interpretando quanto affermato da Google, potrebbe essere quella di non adottare alcuna regola di riscrittura degli URL, a meno che il
numero di parametri presenti nell’URL sia veramente elevato (più di 3 o 4).
Un altro problema provocato dagli URL “riscritti” è quello di avere lo stesso documento potenzialmente raggiungibile con URL differenti. Questo è un aspetto che può causare dei problemi di confusione al bot di Google, cosa che invece non avviene con un sistema di URL dinamici.
Chi adotta delle regole di riscrittura degli URL dovrebbe tornare indietro e modificare tutto? Chi si vuole avventurare in quest’impresa dovrebbe certamente prestare attenzione ad adottare redirect di tipo 301 dai vecchi ai nuovi URL ma il punto è: ne vale veramente la pena? Sinceramente non credo. Se il vostro sito viene correttamente indicizzato non c’è alcuna ragione di abbandonare da un giorno all’altro le regole di URL rewriting per tornare al sistema dinamico. Se invece state iniziando un nuovo sito, probabilmente potreste partire direttamente con gli URL dinamici ed avere un problema in meno al quale pensare.